L' uomo è destinato a convivere con le radiazioni : l’ esposizione a sorgenti naturali di irradiazioni costituisce circa i due terzi delle cause di esposizione totale  degli individui mentre il rimanente proviene in buona parte da esposizione a sorgenti per uso medico.

Senza entrare in merito a fenomeni fisici e biologici è comunque intuitivo che quando la cessione di energia avviene nei tessuti , ed in particolare nei tessuti dell’ uomo , può provocare lesioni più o meno notevoli e nel caso di basse dosi e bassi ratei gli effetti delle radiazioni sull’ uomo sono di tipo cancerogeno .  Esistono in natura dei nuclei atomici che presentano una condizione di instabilità energetica : i processi di riassestamento energetico comportano generalmente l’ emissione dell’ energia eccedente sotto forma di particelle beta ( elettroni ) o alfa ( nuclei di elio ): ogni qualvolta viene emessa una particella si ha un decadimento nucleare . La misura dei decadimenti avvenuti nell’ unità di tempo è detta attività del radionuclide ed è espressa in Bequerel ( 1 Bq = 1 decadimento / secondo ).

Se il radionuclide è allo stato gassoso , com’è l’ esempio del Radon , si indica l’ attività per unità di volume esprimendola in Bq/m3 (o in pCi/litro ). In natura sono presenti tre catene radioattive importanti derivanti da minerali presenti nel terreno in percentuali variabili . La prima catena , che ha origine dall’ 238U e prosegue fino al 206Pb , è detta serie dell’ uranio ; la seconda , detta serie dell’ attinio , inizia dall’isotopo 235U e termina con il 207Pb ; la terza infine , detta serie del Torio , origina dal 232Th e termina al 208Pb.

Queste tre catene originano ben ventisei isotopi del Radon . Di interesse radio protezionistico sono la serie dell’ uranio 238 ( che dà origine all’ isotopo 222Rn al quale ci si riferisce generalmente parlando di Radon ) e la serie del Torio che dà origine al cosiddetto toron , ossia 220Rn . La serie dell’ attinio dà origine al Radon 219 il cui impatto sanitario sembra al momento generalmente trascurabile . Il Radon più pericoloso è il 222Rn , gas nobile radioattivo , prodotto del decadimento del radio 226 , che a sua volta decade emettendo particelle alfa con periodo di dimezzamento piuttosto breve ( 3,82 giorni ) trasformandosi poi in una serie di radioisotopi ( figli del Radon ) con brevi tempi di dimezzamento , nell’ ordine dei minuti o decine di minuti . Questi figli del 222Rn sono comunemente denominati così : radio A ( 218Po ), radio B ( Pb214 ), radio C ( Bi214 ), radio C’ ( Po214 ) e radio D . La catena di interesse si ferma al radio D in quanto l’ emivita piuttosto lunga di questo elemento ( 21 anni ) si traduce in una attività specifica piuttosto piccola . E’ da notare che tutti o quasi i decadimenti nella catena sono di tipo alfa cioè tra i più energetici e tra i più pericolosi se la sorgente è interna al nostro organismo.

Il Radon si trova generalmente allo stato gassoso ed è circa otto volte più pesante dell’ aria ( questo spiega perché tende ad accumularsi negli ambienti chiusi ). E’ moderatamente solubile in acqua e perciò può essere assorbito in essa quando questa circola attraverso rocce o sabbie che lo contengono . La sua solubilità dipende dalla temperatura dell’ acqua: a 20 °C la solubilità è di 0,25 ( questo dimostra come il Radon sia distribuito in aria piuttosto che in acqua , nel rapporto di 4 a 1 ). E’ un pericolo naturale al quale tutti , in maniera diversificata in relazione ai luoghi ed alle abitudini di vita , siamo esposti . E’ inodore e incolore , ed è prodotto come si è detto dal decadimento radioattivo del radio , generato a sua volta dal decadimento dell’ uranio . L’ uranio è una sostanza radioattiva naturale presente nelle rocce , soprattutto in quelle granitiche , fin dal tempo della loro formazione . L’ uranio che origina il 222Rn è presente in tutti i suoli e nelle acque . Dalla nascita del Radon dal Radio , alla sua morte ( con conseguente origine dei prodotti di decadimento ( figli del Radon )), passano alcuni giorni , e questo tempo è sufficiente a far si che il Radon risalga anche decine di metri di profondità ( soprattutto falde acquifere ) e vada ad accumularsi negli ambienti chiusi ( abitazioni , luoghi di lavoro ). Nelle trasformazioni del Radon vengono emesse particelle alfa dotate di grande energia . Tale gas riesce ad entrare nelle abitazioni attraverso le fessure , anche microscopiche , presenti nei pavimenti o nei passaggi dei servizi idraulici , sanitari , elettrici , e vi si accumula.

Il Radon entra nell’ abitazione attraverso le crepe e le fessure presenti nel solaio a contatto con il terreno o rialzato ,  dalle entrate dei servizi  ( tubazioni per il passaggio dell’ acqua , della corrente elettrica e degli scarichi fognari ), o attraverso i blocchi di calcestruzzo cavi dei muri . Sono proprio le radiazioni alfa emesse nei decadimenti del Radon che possono danneggiare le cellule dell’ apparato respiratorio dando inizio , in alcuni casi , ad un processo cancerogeno proprio a carico dell’ apparato polmonare . Aumenta allora il rischio di contrarre il tumore ai polmoni in modo proporzionale alla concentrazione ed al tempo che si trascorre in presenza di tale gas altamente nocivo . Non ci sono luoghi dove il Radon non sia presente , è chiaro però che i luoghi chiusi quali case , scuole , negozi , ambienti di lavoro , ecc., sono quelli più a rischio per la nostra salute . Di fondamentale importanza è l' aspetto sinergico con il fumo , cosa questa che eleva in modo considerevole la probabilità di contrarre tumori.

 

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Dott. Fisico Giovanni Gavelli - Studio di Fisica Applicata

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