Una forte con­cen­trazione (> 25 %) di ossigeno può provo­care com­bus­tioni spon­ta­nee , può accel­er­are le com­bus­tioni già in atto e pro­durre esplo­sioni . Questo è vero anche per com­posti molto ric­chi di ossigeno come clo­rati , per­clo­rati dicro­mati , acqua ossi­genata , ecc. L’ossigeno puro infatti è un poten­tis­simo com­bu­rente ; ciò fa sì che, in pre­senza di atmos­fere pesan­te­mente sovra ossi­genate (oltre al 25%), basta un innesco anche blando per scatenare un incen­dio molto dif­fi­cile da domare.

Non solo, con la sovra ossi­ge­nazione abbi­amo un aumento della veloc­ità di com­bus­tione fino a giun­gere all’esplosione, allarga­mento del campo di infi­amma­bil­ità e dimin­uzione della tem­per­atura di ignizione; per esem­pio la tem­per­atura di ignizione della carta scende da 240°C a 180°C, quella del cotone da 250°C a 180°C e il PVC da 315°C a 200°C.

 

Quando si maneg­gia ossigeno puro com­presso, per evitare il ris­chio di com­bus­tioni o esplo­sioni, è nec­es­sario uti­liz­zare attrez­za­ture cosid­dette ossigeno com­pat­i­bili o pulite per ossigeno cioè pulite accu­rata­mente da ogni trac­cia di grassi e olii . Perdite di ossigeno da bom­bole si pos­sono strat­i­fi­care in basso essendo più pesante dell’aria ( raf­fred­da­mento dovuto alla fuo­rius­cita dalla bom­bola) cre­ando delle zone peri­colose in tombini, fosse e avval­la­menti. L’ossigeno è fra i com­po­nenti più aggres­sivi e tossici esistenti in natura. Tale sua carat­ter­is­tica deriva dalla sua insta­bil­ità che lo porta ad essere vio­len­te­mente ten­dente a legarsi a quasi tutti i composti.

Pre­cauzioni e con­sigli per l’uso sicuro dell’ossigeno

  • Con­trol­lare che non vi siano perdite nelle tubazioni e nei rac­cordi ed elim­inare subito le fughe. Quando l’Ossigeno esce da una bom­bola risulta più pesante dell’aria e può con­cen­trarsi nelle zone basse come fosse, cuni­coli, scant­i­nati, ecc.;
  • Pro­teggere le tubazioni flessibili ed i rac­cordi da strappi o schiacciamenti;
  • Fare eseguire i lavori di manuten­zione a per­son­ale esperto;
  • Chi­ud­ere dopo l’uso sem­pre il rubi­netto sulla bombola;
  • Le bom­bole devono essere sem­pre messe in un luogo pro­tetto in modo che non pos­sano cadere e pro­tette dagli urti;
  • Non usare alcun tipo di olio o di grasso sulle bom­bole e su tutti gli stru­menti che sono a con­tatto con l’ossigeno;
  • Le bom­bole di ossigeno non devono essere esposte a tem­per­a­ture elevate;
  • Non per­me­t­tere che si fumi vicino alle attrez­za­ture per la som­min­is­trazione di ossigeno e non usate l’ossigeno vicino a fiamme libere;
  • Aer­are i locali ove è pre­sente una alta con­cen­trazione di ossigeno;
  • Usare solo attrez­za­ture stu­di­ate e con­cepite per essere usate con l’ossigeno. Non tentare mai di adattare una qual­si­asi altra attrez­zatura che non sia costru­ita per questo uso;
  • Assi­cu­rat­evi che le sedi per la rubi­net­te­ria e le guarnizioni per l’ossigeno siano in buone con­dizioni, e real­iz­zate con mate­ri­ali com­pat­i­bili con l’uso dell’ossigeno (teflon ).

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Dott. Fisico Giovanni Gavelli - Studio di Fisica Applicata

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