Ogni volta che si ha uno strofinio tra due materiali diversi si possono generare cariche elettrostatiche.
Esempi di produzione di cariche elettrostatiche sono:
- Aria all’interno delle tubazioni degli impianti di aspirazione.
- Aria convogliata sugli aerografi di verniciatura.
- Strofinio abbigliamento in Poliestere con scarpe da ginnastica isolanti.
- Carri cisterna e autoveicoli durante il moto.
- Nastri di levigatrici.
- Pulizia con aria compressa.
Per avere un’idea della carica accumulata per strofinio si può prendere in considerazione la serie triboelettrica.
Un materiale in cima alla tabella tende a cedere elettroni (e caricarsi positivamente) mentre quelli vicini al fondo tendono ad accettare elettroni e caricarsi negativamente. Ad esempio, mettendo a contatto del nylon e del teflon, il nylon si caricherà positivamente e il teflon negativamente. Ma se il nylon viene strofinato sulla pelle si caricherà, in maniera più debole, negativamente. Maggiore è la distanza nella tabella e maggiore è l'intensità della carica generata. L’accumulo di carica Q implica poi la generazione di una tensione che può essere molto elevata e produrre scosse elettriche e/o scintille. La tensione si può calcolare con la seguente formula:
V = Q/C = Volt
dove Q è la carica in Coulomb e C la capacità in Farad.
L'Elicottero
Le pale di un elicottero durante la rotazione e il contatto con l’aria producono quindi una certa quantità di cariche elettrostatiche. Di conseguenza un elicottero durante il volo può essere” caricato” anche con migliaia di Volt. Per consentire all'elettricità statica di scaricarsi prima che una persona entri in contatto con l'elicottero o il personale eventualmente calato tocchi il suolo si collega al gancio del paranco un cavo di opportuna lunghezza per scaricare l'elettricità statica a terra.
Cavo di messa a terra
Fonte https://www.kong.it/it/prodotto/staticdischarge/
I militari quando effettuano operazioni di discesa lanciano una corda molto pesante fino a terra in modo da scaricare le cariche elettrostatiche.
Fonte
API
Analogamente le Api durante il loro volo a causa dello strofio con l’aria si elettrizzano e possono essere caricate con tensioni dell’ordine del centinaio di volt (hanno una capacità piccola).
Se le api si trovano in grandi gruppi (quindi, per esempio, nell’alveare) possono dare vita a superfici cariche elettricamente che creano un campo elettrico collettivo molto più grande di quanto gli scienziati avessero immaginato finora, e paragonabile in certi casi a quello che si determina quando ci sono eventi atmosferici di portata significativa come i temporali. La misurazione del campo elettrico generato dagli sciami delle api è stata eseguita dai ricercatori dell’Università di Bristol, con rilevatori di campi elettrici e con stime matematiche e fisiche. Più in dettaglio, gli scienziati hanno scoperto che queste nuvole di insetti possono generare da 100 a 1000 volt per metro quadro, a seconda delle dimensioni dello sciame e degli alveari. Quando un ape si avvicina a un fiore essendo caricata elettricamente subirà una variazione di carica in quanto il fiore può essere connesso a terra o carico naturalmente, questa variazione di carica le permette di capire se il fiore è già stato visitato oppure no.
Vi consiglio il seguente articolo (Fonte):
https://www.ibsafoundation.org/it/blog/elettricita-delle-api-modifica-clima-circostante