A forza di consigliare nelle nostre valutazioni CEM l'utilizzo di auricolari per ridurre l'esposizione da campi elettromagnetici in radiofrequenza (utilizzo di smartphone) ci è venuto il dubbio se il consiglio era corretto. All'interno delle cuffie e degli auricolari sono presenti magneti al neodimio e una serie di avvolgimenti per generare la forza magneto meccanica sugli altoparlanti e membrane.
Le nostre misure in campo statico hanno evidenziato valori dell'ordine di 120 Micro Tesla dovuto al magnete permanente nell'area esterna a contatto con l'orecchio. Per riprodurre la voce o la musica viene fatta scorrere la corrente all'interno delle spire che a loro volta creano un campo magnetico che interagisce col magnete facendo "muovere" la membrana; il campo quindi non è più statico ma alternato e quindi più critico. Come dire che comunque sia anche con gli auricolari è presente un esposizione ai campi elettromagnetici tutta da valutare. Tutta da valutare perché questo è il mestiere di medico o biologo, noi siamo fisici e studiamo solo le leggi e grandezze fisiche. A questo punto il modo per essere esposti il meno possibile ai campi elettromagnetici risulta essere l'utilizzo del viva voce. Alla nostra richiesta di ripetizione delle misure ha risposto Roberto Piccin di Eurocemis inviandoci una foto di una misura in campo magnetico statico dove si evince per un auricolare iphone un valore di induzione magnetica pari a 19 mT. Si ricorda che il limite di riferimento per evitare magnetizzazione di carte di credito è 0,5 mT, relativamente agli effetti sanitari rimandiamo , come detto in precedenza , a medici e biologi anche se è preferibile non avvicinare gli auricolari a pacemarker e protesi metalliche.