Con il termine PM 2,5 si intendono le particelle di polvere con "diametro" pari a circa 2,5 micro metri capaci di raggiungere fino gli alveoli polmonari creando danni. Le PM 2,5 si creano durante la combustione di legna e combustibili vari, in processi industriali e comunque sono presenti anche naturalmente. In questo articolo si riportano i risultati di una serie di test di misura di PM 2,5 in un locale di circa 20 m2 (volume 60 m3) prodotto dal fumo di sigaretta. Le misure sono state effettuate tramite la tecnologia di Laser Scattering con strumentazione Opustyle Tecnology Co. LTD. Le prove sono state effettuate nell'ambiente chiuso iniziando a campionare ogni 10 minuti in corrispondenza dell'accensione di una sigaretta da 0,8 grammi. La tabella seguente indica i valori di PM 2,5 in funzione del numero di sigarette. Si precisa che il valore di riferimento risulta pari a 29 µg/m3 e che all'esterno dell'edificio durante le misure il valore di PM 2,5 era pari a 4 µg/m3 mentre il valore iniziale all'interno del locale era pari a circa 17 µg/m3. Il sensore è stato collocato a circa 1, 5 metri di altezza nel centro della stanza. Tutte le finestre e prese d'aria sono state mantenute chiuse.
Ordine eventi |
Evento |
Concentrazione PM 2,5 (µg/m3) |
1 |
Ventilatore spento |
17 |
2 |
Accensione ventilatore |
23 |
3 |
Accensione prima sigaretta |
221 |
4 |
Accensione seconda sigaretta |
380 |
5 |
Accensione terza sigaretta |
527 |
Si osserva che :
- L'attivazione del ventilatore alza lievemente i valori di PM 2,5 in aria anche se il pavimento è stato in precedenza lavato.
- L'andamento della concentrazione in funzione del numero di sigarette sembrerebbe lineare.
- Per riportare il livello di concentrazione a quello iniziale è stato necessario un ricambio d'aria di 15 minuti.
- E' preferibile fumare all'aperto per limitare l'inquinamento all'interno delle abitazioni.
- Già alla prima sigaretta i livelli di PM 2,5 sono elevati ovvero risultano maggiori di circa 10 volte il limite di riferimento.