Al fine di evitare procedure di sicurezza particolari, onerosi interventi sulle strutture che alloggiano i sistemi laser e formazione di personale altamente specializzato in procedure laser è opportuno che i sistemi appartengano alla classe sicurezza 1; ovvero a sistemi intrinsecamente sicuri o sicuri per accorgimenti ingegneristici. Considerato il tipo di sorgente impiegata, il problema principale consiste nella corretta progettazione ed esecuzione del tunnel (barriera laser). Il tunnel è, in pratica, una barriera laser regolamentata dalla norma EN60825-4.
Questa ha il compito di confinare la radiazione laser in una zona ben precisa impedendo che la stessa possa raggiungere l’occhio e/o la pelle di esseri umani. In pratica una parte della radiazione laser può essere immessa nell’ambiente che alloggia il sistema laser, ma questa radiazione deve avere valori che non superino i LEA della classe 1 (LEA = Limite Emissione Accessibile). La barriera deve essere realizzata in modo tale che risulti robusta e che solo l’impiego di idonei utensili ne possa consentire la rimozione anche parziale di parte di essa. Se sono presenti sportelli a questi devono essere collegati interruttori di sicurezza che, in caso di apertura, sezionino l’alimentazione del laser impedendo che eventuali operatori possano essere esposti a radiazione laser (meglio se collegati all’interblock del marcatore laser).Quanto appena detto ha valore generale, la scelta del materiale e del suo spessore è in funzione del tipo di laser e della sua potenza ottica (oltre ad altre caratteristiche specifiche della sorgente).
Il materiale da utilizzare per la realizzazione del tunnel deve essere metallico (lamiera non lucidata a specchio o lastra di alluminio) con spessore non inferiore a 1.5 mm. Questo spessore è in grado di resistere indefinitamente alla radiazione diffusa dal fascio laser della sorgente incorporata. Tutti i pannelli di accesso ed i blocchi di sicurezza devono essere progettati in modo da impedire l’accesso alla radiazione laser (diretta e/o diffusa dal materiale bersaglio).
L’esecuzione deve risultare robusta ed eventuali pannelli che possono essere rimossi devono essere fissati con viti che richiedano idonei attrezzi per la loro rimozione. Eventuali coperchi e/o sportelli devono essere collegati a interruttori che sezionino l’alimentazione del laser in caso di apertura. Eventuali finestre di visone devono essere realizzate con idonei filtri di densità ottica (D.O.) tale da abbattere la radiazione laser diffusa a livelli non pericolosi per l’uomo. Poiché il filtro svolge una funzione di sicurezza deve essere omologato e certificato. Sarebbe consigliabile, inoltre, un segnalatore luminoso rosso che indichi quando il laser è in funzione.