I saldatori sono la categoria di persone che in pratica sono esposti a quasi tutti i rischi fisici e chimici. Di seguito si riporta una rapida carrellata riassuntiva dei rischi “occulti” ovvero quelli che spesso vengono dimenticati.

  1. Rischio Microclima- D'estate per i saldatori la vita è molto difficile. Da uno studio Glob-Tek risulta che già a 24 °C (estate) i saldatori hanno un disagio termico dovuto all'isolamento termico delle protezioni (Maschere, Gambali, Guanti).
  2. Rischio Elettrico- Nelle officine sono presenti cavi elettrici volanti, prese doppie, polvere all'interno dei quadri che aumentano il rischio.
  3. Rischio Chimico Classico- Durante la saldatura si sviluppano gas e polveri pericolose (metalli pesanti), è obbligatorio l'utilizzo di adeguate maschere e la collocazione di impianti di aspirazione.
  4. Rischio da nano particelle- Non ancora normato ma da studi Glob Tek risulta che nelle officine dove si salda i valori di PM 10 superano allegramente valori pari a circa 400 microgrammi su metro cubo, normalmente se si superano i 50 si blocca il traffico. Per le PM10 i normali impianti di aspirazione e maschere possono non essere efficaci. Altre mansioni possono essere esposte anche se non saldano (Magazzinieri, Impiegati) in quanto le PM 10 si distribuiscono uniformemente negli ambienti (Uffici).
  5. Rischio Campi Elettromagnetici- Le correnti che transitano negli elettrodi superiori a 100 A collocano l'esposizione dei saldatori in zona 1a secondo la CEI EN 50499 ovvero l'utilizzo di saldatrici dovrebbe essere valutato dal medico competente per i portatori di pace marker, persone con problemi cardiocircolatori, presenza di protesi metalliche e soggetti sensibili in genere.
  6. Rischio Radiazioni Ottiche Artificiali- La saldatura ad arco genera radiazioni UVA/UVB/UVC molto pericolose oltre che essere cancerogene, basta un secondo di esposizione senza protezione per superare i limiti e creare gravi danni sulla retina e alla pelle.
  7. Rischio da scarso illuminamento– Di norma nelle officine ci sono valori di lux inferiori a 100 lux. Nelle officine servirebbero almeno 200 lux anche perché se c'è poca luce gli addetti tendono a stare più vicino al punto di saldatura respirando maggiormente i fumi di saldatura.
  8. Rischio Atex– È molto pericoloso saldare (riscaldare) fusti e cisterne che hanno contenuto liquidi infiammabili e combustibili, vedi Allegato A.
  9. Rischio da esposizione al rumore e vibrazioni.
  10. Investimento da carrelli elevatori.
  11. Carichi sospesi.
  12. Movimentazione dei carichi.
  13. Rischio da recipienti in pressione (Bombole inerti per saldatura TIG e MIG).

Di seguito si riporta una linea guida che tiene conto quasi di tutti i rischi elencati.

 GUIDA OPERATIVA

Operazioni preliminari

Accendere le luci.

  1. Collocare le tende schermanti in modo da proteggere altri operatori e aree di passaggio.
  2. Verificare visivamente il buono stato di conservazione dei cavi di massa e della pinza porta elettrodo e delle parti elettriche.
  3. Verificare l’assenza di materiali combustibili/infiammabili nell’area.
  4. Verificare che la bombola di gas inerte, per le saldature TIG e MIG, sia correttamente fissata.
  5. Verificare che il filtro della maschera sia conforme, per esempio, con saldatura TIG con 100 A il vetrino deve avere marcatura DIN 10
  6. Accendere l’impianto di aspirazione.
  7. Indossare i DPI prescritti: grembiule in crosta, guanti, manicotti, oto protettori se previsti, maschera filtrante se prevista, calzature antinfortunistiche specifiche per saldatura (con protezione frontale, cupola metallica rinforzata e lamina sotto il plantare, per evitare ustioni in caso di involontario calpestamento di pezzi ancora roventi).

Durante la saldatura

  1. Non mangiare durante il lavoro.
  2. Posizionare la presa dell’impianto di aspirazione più vicina possibile l’area di lavorazione.
  3. Per ridurre l’esposizione ai capi elettromagnetici collocare la pinza di massa più vicino possibile l’area di lavorazione.
  4. Per ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici non stare mai tra il cavo di massa e quello della pinza porta elettrodo. Se il cavo di massa si trova sulla destra dell’operatore anche quello della pinza porta elettrodo deve stare da quella parte. In pratica l’operatore non deve stare all’interno della spira formata dal cavo di massa e dal cavo porta elettrodo.
  5. È vietato effettuare operazioni di saldatura su fusti o tubazioni che hanno contenuto liquidi combustibili o infiammabili senza aver effettuato una adeguata bonifica.

Dopo la saldatura

  1. Chiudere la bombola del gas inerte (nel caso di saldatura TIG e MIG) e verificare la stabilità meccanica.
  2. Spegnere la saldatrice anche dal quadretto elettrico di reparto.
  3. Verificare l’assenza di lapilli incandescenti o parti surriscaldate.
  4. Riporre i DPI nell’apposito armadietto.
  5. Collocare le tende schermanti in area di parcheggio.
  6.  Lavarsi le mani e il viso con acqua e sapone. Nel caso in cui il naso e la bocca sono annerite da polvere verificare l’idoneità dell’impianto di aspirazione e/o delle maschere filtranti.

Sostituzione bombola gas inerte (TIG/MIG)

  1. Le bombole devono essere sempre fissate con catenella per impedirne la caduta.
  2. Tutte le bombole devono essere provviste dell'apposito cappellotto di protezione delle valvole, che deve rimanere sempre avvitato tranne quando la bombola è in uso, o di altra idonea protezione, ad esempio maniglione o cappellotto fisso.
  3. Nessuna bombola deve essere spostata se ha il riduttore di pressione inserito.
  4. Le bombole devono essere maneggiate con cautela evitando gli urti violenti tra di loro o altre superfici, cadute od altre sollecitazioni meccaniche che possano comprometterne l'integrità e la resistenza, non far rotolare i recipienti al suolo.
  5. Le bombole non devono essere sollevate dal cappellotto, né trascinate, né fatte rotolare o scivolare sul pavimento.
  6. La loro movimentazione, anche per brevi distanze, deve avvenire mediante carrello di trasporto a mano munito di catenella di serraggio od altro opportuno mezzo di trasporto.
  7. Per sollevare le bombole non devono essere usati elevatori magnetici né imbracature con funi o catene. Eventuali sollevamenti a mezzo gru, paranchi o carrelli elevatori devono essere effettuati impiegando esclusivamente le apposite gabbie, cestelli metallici o appositi pallets.
  8. Non porre le bombole in posizione orizzontale.
  9. Sistemare la bombola esaurita, con il cartellino con la scritta “vuota”, nella zona del deposito ad essa destinata.

“È vietato effettuare operazioni di saldatura o taglio su recipienti o tubazioni che abbiano contenuto liquidi infiammabili o combustibili senza aver provveduto ad una adeguata bonifica”

 Il rischio nasce dal fatto che tutti i vapori dei solventi organici (alcool, acetone, benzina, toluene, ecc.) sono più pesanti dell’aria di conseguenza se contenuti all’interno, per esempio di un fusto, tenderanno a stratificare sul fondo e resteranno lì, in mancanza di bonifica/ aspirazione per tempi infiniti. Come dire che anche se la benzina evapora sicuramente i vapori non tenderanno ad andare verso l’alto. Per dare un’idea della densità relativa dei vapori di benzina, che sono 3,5 volte più pesanti dell’aria, è come se provassimo a far galleggiare in acqua un blocco di alluminio.

Il secondo aspetto che contribuisce al rischio è il basso Lel della benzina; il Lel è quella concentrazione minima della miscela vapore/ aria in grado di innescarsi che per la benzina a temperatura ambiente vale circa l’1,5 %. Il Lel però tende a diminuire con l’aumentare della temperatura, per esempio all’interno di un fusto riscaldato, il Lel di un vapore organico infiammabile può diminuire di circa 1% ogni 100 gradi, come dire che per innescare vapori di benzina a circa 100 gradi basta una concentrazione pari a circa il 0,5 %.

L’ultimo aspetto riguarda il fatto che per avere danni seri sono sufficienti piccole quantità di liquido infiammabile. In generale in un ambiente confinato i danni che si hanno, in caso di esplosione, con una concentrazione in volume pari al 20 % sono simili a quelli con una concentrazione pari all’80%. Come dire che se abbiamo un fusto con la miscela aria/ vapore che occupa il 20 % del volume gli effetti in caso di innesco sono simili a quelli del caso con riempimento all’80%. Quindi se consideriamo un fusto da 1000 litri è sufficiente avere un’atmosfera potenzialmente esplosiva all’interno del fusto pari a 200 litri. Per avere una atmosfera esplosiva con volume di 200 litri, con un vapore surriscaldato (100°C) di benzina con LEL pari a 0,5% servono 1 litro di vapori di benzina che corrispondono a pochi grammi di liquido. Riassumendo occorre tenere conto dei seguenti aspetti:

  • Tutti i vapori di solventi organici (benzina, toluene, acetone,) sono più pesanti dell’aria, di conseguenza, se contenuti all’interno di un fusto resteranno all’interno per tempi infiniti.
  • Se il fusto è riscaldato il lel diminuisce rispetto alla temperatura ambiente e bastano poche quantità di liquido (pochi grammi) per avere danni seri.

Quindi prima di effettuare operazioni di saldatura su fusti o tubazioni è necessario effettuare una adeguata bonifica, per esempio capovolgendo il fusto o aspirando anche se all’interno sono contenuti pochi grammi di liquido. Quanto decritto in precedenza può avvenire anche con liquidi normalmente non infiammabili a temperatura ambiente come per esempio gasolio, olii, glicole, ecc. Infatti, se portiamo per esempio del gasolio che normalmente si infiamma a circa 60 °C a 100 gradi (per riscaldamento del fusto) il risultato è che si comporta esattamente come la benzina. 

 

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